Il Latte: è il meraviglioso alimento che tutti pubblicizzano?
Gli esseri umani sono gli unici animali che consumano il latte di altre specie, e lo fanno anche dopo lo svezzamento.
Spesso la pubblicità ci presenta il latte come un meraviglioso alimento che accompagna i nostri figli nella crescita oppure sembra che per le donne adulte sia l’alimento perfetto per combattere l’osteoporosi.
In realtà molti studi rilevano molteplici problemi correlati ad un uso frequente di tale alimento.
Rischio tumore-IGF-1
Ci sono sempre studi che dimostrano l’associazione tra consumo di proteine di origine animale e mortalità per cancro, mediata dai livelli di un fattore di crescita insulino simile (IGF-1). In particolare è stato dimostrato che alcune proteine contenute nel latte stimolano proprio la produzione di IGF-1. Questa molecola, che promuove la crescita cellulare, è molto utile per la crescita del bambino ma livelli alti nell’adulto, dovuti ad un consumo quotidiano di latte e suoi dei derivati, aumentano il rischio di contrarre alcuni tumori.
Intolleranza al lattosio
Tre quarti degli adulti, nel mondo, sono intolleranti al lattosio, cioè sono privi dell'enzima (lattasi), necessario ad agire sullo zucchero che si trova nel latte (lattosio); questo impedisce loro di digerire adeguatamente il latte manifestando un’ intolleranza al lattosio sottoforma di cefalea , dolori addominali, crampi diffusi, gonfiore, meteorismo intestinale, diarrea che si alterna a stipsi e altro. In più l'intolleranza al lattosio conduce a malattie del sistema digerente più o meno serie.
Diabete Mellito
Alcuni studi correlano la comparsa, durante l’infanzia, del diabete insulino-dipendente alla presenza di alcune proteine nel latte e nei suoi derivati, oltre che alla predisposizione genetica.
Osteoporosi
La salute dell'osso dipende molto più da fattori che impediscono le perdite di calcio dall'organismo che dalla semplice quantità di calcio assunta.
Vari studi, tra i quali l'Harvard Nurses' Health Study, che ha seguito clinicamente oltre 75.000 donne per dodici anni, mostrano che l'aumentato consumo di latticini è associato con un rischio di fratture più elevato.
La verdura a foglia verde, come la cicoria, la rucola, il radicchio e la bieta, è una fonte di calcio altrettanto valida, se non addirittura migliore, del latte.
Malattie cardiovascolari
Ad eccezione del latte scremato, il latte e i prodotti di sua derivazione sono ricchi di grassi saturi e colesterolo e acidi grassi in configurazione “trans”, che favoriscono, se consumati troppo spesso, l'insorgenza di malattie cardiovascolari.